L’umbro d’adozione Carrara e il toscano Pagni in Sudamerica per un ‘coast to coast’: «Promozione, beneficenza e viaggiare ‘lento’»
Poco meno di ottomila chilometri, passando per Brasile, Paraguay, Argentina e Cile, per una liaison astratta tra Umbria e Patagonia. Il tutto, in un percorso diviso in due parti, girando per il Sudamerica in bicicletta: il cicloturista Enrico Roberto Carrara, dopo aver percorso nel 2015 ‘La via de 100 cieli’ fino a Nordkapp (Eurovelo n.13), ci riprova con diverse novità nella sfida ‘Patagonia coast to coast’. In primis il fatto che non partirà solo in questa circostanza, ma sarà affiancato dal toscano Paolo Pagni. Partenza fissata per venerdì.
Umbro d’adozione Carrara è di Brescia ma da venti anni è residente a Nocera Umbra. Una sfida con sé stesso e un appello a sfruttare in maggior misura le potenzialità del cicloturismo: «La filosofia dell’avventura che stiamo per intraprendere è quella di un viaggio lento, senza frenesia: in questo modo avremo la possibilità di riconoscere la bellezza nel quotidiano, il mondo è accogliente e non è come ce lo raccontano». La ‘spedizione’ oltre oceano ha anche lo scopo di promuovere la pratica del cicloturismo: «In una Regione votata al turismo ‘lento’ come l’Umbria – aggiunge Carrara – può essere un asset di rilievo».
L’aspetto benefico Partner sociale del viaggio sudamericano sarà l’associazione Dynamo Camp onlus: «Non vogliamo passare da supereroi, ma da persone che amano pedalare e mettersi alla prova. Il viaggio – sottolinea Carrara – è legato a Dynamocamp, l’unica struttura di terapia ricreativa italiana che ospita ragazzi minori affetti da patologie gravi e croniche per permettergli di vivere una vita ludica e sportiva il più normale possibile: l’obiettivo di questo coast to coast è anche quello di invitare le persone a donare fondi in loro favore.
Il doppio percorso La prima parte si svilupperà su un itinerario di 4 mila e 620 chilometri – dislivello di 14 mila e 611 metri – tra le cascate dell’Iguazù (Paraguay/Brasile) e Ushuaia, nell’estremo sud argentino; la seconda invece si snoderà tra la città cilena di Punta Arenas fino a Santiago del Cile, per 3 mila e 330 chilometri attraverso le Ande per un dislivello di 20 mila e 885 metri. In totale dunque il tracciato complessivo è di 7 mila e 920 chilometri.
Il gemellaggio ‘formale’ Cosa lega Terni a questa nuova avventura? In concreto nulla, ma a livello ideologico Carrara spiega che «la partenza dalle cascate dell’Iguazù va a rappresentare una sorta di gemellaggio ideologico con la cascata delle Marmore».
Umbria-Patagonia Alla presentazione ‘informale’ del viaggio c’era il delegato provinciale del Coni, Stefano Lupi: «Quest’anno Carrara, che è un ‘navigatore’ di strada, si rimette in moto cercando di creare una relazione tra il nostro territorio e la Patagonia: dalla cascata delle Marmore alle cascate di Iguazù. Un assioma ardito, certo, però a mio avviso quando si va in giro alla scoperta di nuovi territori e nella promozione di quello umbro, credo che ci sia un beneficio generale a livello sportivo. Lui – ha concluso – è un esempio perché con l’impegno e la forza di volontà vive in bicicletta il mondo».