Sabato 4 novembre 2017
da Aigio a Agioi Theodoroi
Come al solito, lo so che sono ripetitivo, il ginocchio sinistro si fa sentire. Devo cercare in tutti modi di sforzarlo il meno possibile. L’asfalto è bagnato perché ha piovuto poco fa e tutto intorno a me il cielo non promette niente di buono.
Dovrei chiedere ancora fortuna al cielo, per entrare in quella forbice che piove prima e dopo ma non durante, cioè quando passo io…
Ma mi sembra che dall’alto ci siano cose più importanti a cui pensare che ad un po’ d’acqua.
Senza la mia dose massiccia di caffè, questa notte ho dormito almeno sette ore e stamani ho fatto anche una buona colazione. Quindi, ora l’obiettivo è in canna, lo punto, senza dubitare neanche un momento e se la poderosa non mi abbandona, arriviamo felici e bagnati a Agioi Theodoroi.
Quando passo su queste strade declassate, che a fianco vedono la modernità di autostrade e ferrovie performanti, mi viene in mente il cartone animato Saetta McQueen. Ve lo ricordate? Dopo essere diventato famoso, si ritrova in un paesino abbandonato e lo riporta ai vecchi splendori! Ma non so se alla fine è un bene o un male, la modernità delle strade lascia dietro paesi che non verranno più visitati e di cui nessuno potrà più godere la bellezza, o chissà, forse verranno ricercati proprio per la loro tranquillità. Un paesino abbandonato, che una volta aveva tutta la sua storia, il suo hotel, la sua officina, la sua pompa di benzina e tutto il resto… Questo è un po’ quello che si nota facendo queste strade secondarie, e che forse è la fortuna di questi piccoli paesi abbandonati.
Oggi mi sento Rain man, l’uomo della pioggia. Ho affrontato la tappa da 115 km praticamente tutta sotto l’acqua, ma con una tranquillità idilliaca. Piano piano ho affrontato tutto quello che mi pioveva addosso, acqua da tutte le parti, dall’alto, dal basso e dalle macchine che passavano. Ma l’obiettivo era arrivare in fondo. Negli ultimi 40 km ci si è messo anche il vento, ma anche questo fa parte del viaggio. Finora è stato un tempo impeccabile, quindi uno o due giorni di acqua su tre settimane di viaggio, è assolutamente un bilancio positivo.
Terminata questa giornata, che non comporta problemi per trovare da dormire, penso già a domani. Sulla carta è tutto semplice, mancano 65/70 km. L’ingresso in una città grossa come Atene però sarà sicuramente complicato: non mi rimane che puntare ancora una volta l’obiettivo e portarlo in fondo.