23 ottobre 2017
Sì, stamani mi sono svegliato con in mente la canzone “lunedì”, di Vasco Rossi.
Dopo una nottata insonne in un letto corto, con i piedi freddi e scoperti, la pioggia che batteva proprio sopra la mia camera, mi sono alzato canticchiando quella canzone.
Le aspettative oggi sono molto basse, non so cosa mi aspetta… Le previsioni meteo non sono per niente allettanti: mette acqua tutto il giorno. Scorrendo un po’ il meteo in avanti, guardando le località che avrei dovuto attraversare, ho trovato una forbice di orario di partenza, le 8:30. Infatti mi ha portato bene, perché sono riuscito ad evitare completamente l’acqua.
Il problema subentrato invece è stato il vento, che all’improvviso ha cominciato a soffiare quasi come un vento patagonico; raffiche improvvise che rischiavano di farmi cadere. Comunque, scorrendo sopra la mappa, sono andato avanti di paese in paese, di 5 km in 5, rimandando la resa e la fermata.
Con questo spirito sono arrivato fino a Slivno, “portando a casa” 105 km! Chi l’avrebbe mai detto?
Ho trovato un buon albergo, che mi permetterà di riposare un po’ anche nel pomeriggio.
E anche oggi mi è venuto in mente che ci lasciamo alle spalle una quantità di saluti, di persone, di volti, di facce, che hai incontrato una sera e non rivedrai più.
Quale sarebbe stato il saluto migliore per il cameriere? Io ho usato: ci vediamo nella prossima vita.