Domenica 5 novembre 2017
da Agioi Theodoroi a Atene
Sono tutto un dolore e non ho voglia di alzarmi, ma ora cerco la concentrazione in qualche cassetto e esco dal letto.
Sarà l’acqua di ieri, ma sono tutto rattrappito e pieno di dolori. Avrei bisogno di fare stretching, ma se non l’ho fatto per 22 giorni, perché devo farlo proprio oggi? Ad Atene ci penserò…
Una colazione improvvisata dal tuttofare dell’albergo, che si districa tra un po’ di hall, un po’ di cameriere e anche un po’ di idraulico. Infatti, quando sono arrivato ieri sera bagnato come un pulcino, l’acqua era fredda! Vabbè, è passato anche quello e soltanto 65 km mi dividono da Atene.
Oggi la prendo come una passeggiata domenicale: non sforzo e non spingo troppo sui pedali. Ho trovato un accordo di sintesi con la mia poderosa: io la rispetto, lei non si spezza, due bacini sul manubrio alla Valentino Rossi e si parte tutti e due in armonia.
Subito dopo la partenza, mi accorgo che la solita vite che regge il portapacchi se n’é andata di nuovo; uso ancora la vite in plastica della Go pro, che però essendo un po’ lunga mi picchia nella gamba. Fortunatamente, dopo poco ho trovato una mesticheria e una vite giusta.
Il tragitto è stato molto rilassante, tra saliscendi che costeggiano il mare. Atene si avvicina, lo si vede dal traffico e dalla strada; gli ultimi 20 km, praticamente, li ho percorsi sulla quattro corsie trafficatissima, ma ormai ci siamo, solo qualche chilometro mi divide dal Partenone. Mi sento un gladiatore nell’arena! E’ d’obbligo un video di ringraziamento a coloro che, un’altra volta, hanno creduto in me: David Tomada della Cicli Pacini, la Threeface che con i suoi indumenti tecnici mi ha condotto in modo sublime ad Atene, NRC con i suoi occhiali leggeri e impercettibili, le fantastiche borse della Vaude impermeabili ed affidabili, la sella SMP nata per viaggiare e tutti coloro che mi hanno dato una mano fisica e morale; tutti coloro che non mi hanno abbandonato, dandomi sempre una parola di conforto e di forza nei messaggi notturni dei sonnambuli come me, e la mattina salutandomi prima di tutti… Grazie alla redazione di Cicloturismo, a Luca e Daniele che mi hanno aiutato a trovare le tracce e da dormire… Grazie a tutti perché un viaggio è un’esperienza di vita e poterla raccontare e condividere, fa che tutto sia più bello.
Sto già pensando al prossimo viaggio, le tre isole: Corsica, Sardegna e Sicilia. Adelante adelante peligro costante.
Ora arriva il II step, la maratona; vediamo, vediamo, anzi marciamo, marciamo.